Del tempo della venuta del Mashiach. Dei segni e delle sciagure che la precederanno. Del nome del Mashiach. Della durata e dell'indole dell'era messianica.
(Dal Talmud Babilonese Sanhedrin, 96b – 99a.)
Rab
Naham domandò a Rabbì Isaac: sai tu quando venga il Figlio dei caduti?
Gli rispose: chi è il Figlio dei caduti? – Il Mashiach. – E tu chiami il
Mashiach Figlio dei caduti? Gli rispose: si, perché è detto nella
Scrittura (Amos, IX, 11): “In quel giorno farò sorgere il padiglione caduto di David.”
Gli rispose: diceva Rabbì Johanan: nell'età in cui verrà il Figlio di
David, gli studiosi della legge diminuiranno, e gli altri consumeranno i
loro occhi nella mestizia e nel gemito: molte angustie e aspri decreti
si rinnoveranno, ancora una no sarà compiuta che un'altra si affretterà a
sopravvenire.
Leggesi
nella Baraità: nel settenio in cui il Figlio di David verrà, nel primo
anno si manterrà questo passo della Scrittura (Amos, IV, 7): “Farò piovere sopra una città, e sopra un'altra non farò piovere;”1
nel secondo saranno lanciati dardi di carestia; nel terzo vi sarà
grande carestia, e morranno uomini, donne e bambini, i pii e gli uomini
di buone opere, e la legge sarà dimenticata dagli studiosi; nel quarto
vi sarà una mediocre abbondanza, nel quinto un'abbondanza grandissima,2
e mangeranno, si sazieranno e godranno, e la legge sarà ricordata dagli
studiosi; nel sesto si sentiranno gli annunzi; nel settimo avverranno
le guerre; nella fine del settimo verrà il Figlio di David. Rab Josef
disse: quanti settenni furono così, e pure non venne. Abaji gli rispose:
forse vi furono nel sesto anno gli annunzi, e nel settimo le guerre? E
inoltre avvennero le cose in quest'ordine?...
Si
legge nella Baraità. Rabbì Jehudah diceva: nell'età in cui verrà il
Figlio di David, i luoghi dei sacri convegni saranno ridotti in
bordelli, la Galilea sarà distrutta, il Gablan desolato, la gente di
Ghebul3
errerà di città in città e non troverà misericordia, la scienza degli
Scribi si corromperà, i tementi del peccato saranno aborriti, la faccia
di quella generazione sarà come la faccia del cane, e la verità verrà
mancando, come è detto nella Scrittura (Isaia, LX, 15): “La verità verrà mancando, e chi si ritira dal male sarà creduto pazzo;” e spiegavano nella scuola di Rab Shillà: sarà creduto pazzo dalle creature …
Si
legge nella Tosaftà: Rabbì Nehorai diceva: nell'età in cui verrà il
Figlio di David, i giovani faranno vergognare i vecchi, i vecchi si
alzeranno dinanzi ai giovani, la figlia si ribellerà alla madre e la
nuora alla suocera, e la faccia di quella generazione sarà come la
faccia del cane, e il figlio non avrà soggezione del padre.
Si
legge nella Baraità: Rabbì Nehemià diceva: nel secolo in cui verrà il
Figlio di David, la sfacciataggine aumenterà e l'onore sarà pervertito,
la vite darà il suo frutto, ma il vino sarà caro, tutto lo stato si
convertirà all'opinione degli eretici, e non vi sarà chi lo riprenda...
Leggesi
nella Baraità: … Il Figlio di David non verrà fino a che non saranno
molti gli apostati, o fino a che non diminuiranno gli studiosi della
legge, o fino a che termineranno i denari delle borse, o fino a che si
dispererà della redenzione; … come diceva Rabbì Zerà, quando trovava i
dottori che ne trattavano: di grazia, vi prego non l'allontanate; perché
sappiamo che tre cose accadono, quando non vi si pensa, e ciò sono: il
Mashiach, trovare qualche prezioso oggetto, e l'abbatersi in uno
scorpione.
Diceva
Rab Qatinà: il mondo durerà seimila anni, e per un millennio rimarrà
distrutto; come abbiamo nella Scrittura (Isaia, II, 17): “Solo l'Eterno sarà eccelso in quel giorno.”4 Abaji diceva: due millenni rimarrà distrutto, come è detto nella Scrittura (Osea, VI, 2): “Ci farà vivere dopo due giorni, nel giorno terzo sorgeremo e vivremo dinanzi a lui.”
Vi
è una Baraità a favore di Rabbì Qatinà: come nei settenni vi è un anno
di riposo ogni sette anni, così il mondo avrà mille anni di riposo ogni
settemila anni, come è detto nella Scrittura: “Solo l'Eterno sarà eccelso in quel giorno;” ed è scritto ancora (Salmi, XCII, 1): “Salmo canto per il giorno di Sabato,” per il giorno che è tutto quanto riposo; ed è scritto ancora (ivi, XC, 4): “Mille anni sono alla tua presenza, come il giorno di ieri che è trascorso.”
Si legge nella Baraità di Elia: il mondo durerà seimila anni, duemila
di stato selvaggio, duemila sotto l'impero della legge, e duemila anni
l'età del Mashiach; e pei nostri molti peccati sono già trascorsi quelli
che sono trascorsi. Elia disse a Rab Jehudah fratello di Rab Sillà il
pio: il mondo non durerà meno di ottantacinque giubilei,5
e nell'ultimogiubileo verrà il Figlio di David. Gli domandò: nel
principio o nella fine? Gli rispose: non lo so. Gli domandò: trascorrerà
tutto questo tempo prima che venga, o non trascorrerà tutto? Gli
rispose: non lo so. Rab Ashi diceva: ha voluto dire: fino al quel
termine non ci sperare, d'allora in poi speraci. Rab Hannen figlio di
Tahlifà mandò a dire a Rab Josef: ho incontrato un uomo, che aveva in
mano un volume scritto in caratteri assiri6
e in lingua santa. Gli domandai: donde l'avesti? Mi rispose: servii
negli eserciti di Persia e lo trovai in quegli archivi, e vi è scritto
che, dopo 4290 anni della creazione, il mondo finirà, e in parte di essi
vi saranno le guerre dei grossi cetacei,7 in parte quelle di Gog e Magog8
e il resto sarà l'età del Mashiach; né il Santo e Benedetto rinnoverà il
suo mondo, se non dopo 7000 anni. Rab Ahà figlio di Rabà diceva: dopo
cinquemila anni.
Si
legge nella Baraità: Rabbì Nathan diceva: questo passo della Scrittura
si sprofonda e discende fino all'abisso (Habaquq, II, 3): “Perché ancora questa visione è per un tempo determinato, aspira9 alla fine e non sarà smentita; se indugia aspettala, ché avverrà, non tornerà indietro.” Non come i nostri dottori che spiegavano: un tempo, due tempi e metà del tempo10
(Daniele, VII, 25); non come Rabbi Samlai che spiegava: divoraste il
pane colle lacrime, e beveste lacrime triplicate (Salmi, LXXX, 6); e non
come Rabbì 'Aqibà che spiegava: ancora un poco, e io faccio scuotere il
cielo e la terra; ma il primo regno durerà 70 anni, il secondo 52, e il
regno di Ben Cozibà due e mezzo.11 Che cosa vuol dire: “E aspira alla fine e non sarà smentita?” Diceva Rab Samuel figlio di Nahmani di avere sentito da Rabbì Jonathan: spirerà12
l'anima di quelli che calcolano il tempo della venuta del Mashiach,
perché dicono, quando è giunto il tempo e non è venuto, non verrà più.
Ma invece aspettalo, come è detto nella Scrittura: “Se indugia, aspettalo.” Forse dirai, noi lo aspettiamo, e Dio non lo aspetta; ma la Scrittura ti ammaestra del contrario dicendo (Isaia, XXX, 18): “Pure l'Eterno aspetta di farvi grazia, e si esalterà nell'aver compassione di voi.”
E dacché noi lo aspettiamo, ed egli lo aspetta, chi lo impedisce? La
rigorosa giustizia. E dacché la rigorosa giustizia lo impedisce, noi
cosa speriamo? Di riceverne premio, come è detto nella Scrittura (ivi): “Beati tutti quelli che sperano in lui.” …
Rab
diceva: tutti i termini per la venuta del Mashiach sono ormai trascorsi, e
non dipende se non dalla penitenza e dalle buone opere; e Samuele
diceva: a chi porta il lutto deve bastare il tempo a quello determinato.13 La stessa questione era già fatta dai Tannaim.14
Rabbì Eliezer diceva: se Israele si pente, è redento, se no, non è
redento. Gli disse Jehoshuà, se non si pentono, non sono redenti? – Dio
farà sorgere sopra di loro un re, i cui decreti saranno crudeli, come
quelli di Amanno, e Israele farà penitenza e ritornerà al bene.
Si
legge in un'altra Baraità: Rabbì Eliezer diceva: se Israele si pente, è
redento, come è detto nella Scrittura (Geremia, III, 22): “Pentitevi, o figli ribelli, riparerò le vostre ribellioni.” Gli disse Rabbì Jehoshuà: eppure già è stato detto (Isaia, LII, 3): “Siete stati venduti gratuitamente, e sarete riscattati senza denaro.”
Siete stati venduti per l'idolatria, e sarete riscattati senza denaro,
vuol dire senza penitenza né opere buone. Rabbi Eliezer disse a Rabbì
Jehoshuà: eppure è stato detto nella Scrittura (Malachì, III, 7): “Convertitevi a me, e anch'io tornerò a voi:” gli rispose Rabbì Jehoshuà: è stato detto ancora (Geremia, III, 14): “Io mi sono unito a voi, e ne prenderò uno di città e due di famiglià, e vi condurrò in Sion.” Gli rispose Rabbi Eliezer: è stato detto ancora (Isaia, XXX, 15): “Sarete salvati con penitenza e quiete.” Gli rispose Rabbì Jehoshuà: è stato detto ancora (ivi, XLIX, 7): “Così
disse l'Eterno redentore d'Israele e suo santo, a chi è disprezzato
nella persona, abbominato fra le nazioni, servo dei dominatori; i re
vedranno e sorgeranno, e i principi si umilieranno.” Gli rispose Rabbì Eliezer: è stato detto ancora (Geremia, IV, 1): “Se ti convertirai, o Israele, dice l'Eterno, ritornerai a me.” Gli rispose Rabbì Jehoshuà: è stato detto ancora (Daniele, XII, 7): “Sentii
l'uomo vestito di lino, che era sopra le acque del fiume, e alzò la sua
destra e la sua sinistra al cielo, e giurò per la vita dell'Eterno che
fra un tempo, due tempi e mezzo tempo, e quando terminerà di dissipare
la forza del popolo santo, termineranno tutte queste cose;” e Rabbì Eliezer si tacque.
Rabbì Abbà diceva: tu non hai un termine più chiaro di questo detto nella Scrittura (Ezechiele, XXXVI, 8): “Voi, monti d'Israele, mettete i vostri rami, e producete i vostri frutti al mio popolo Israele, perché è vicino a venire.” Rabbi Eleazar diceva: anche di questo (Zaccaria, VIII, 10): “Ché prima di questi giorni non vi era mercede né di uomo né di animale, echi usciva e chi entrava non aveva pace dal nemico.” Che cosa significa: “Chi usciva e chi entrava non aveva pace dal nemico?”
Rab diceva: nemmeno gli studiosi della legge, pei quali è scritto, che
avranno pace, come trovasi nella Scrittura (Salmi, CXIX, 165): “Pace grande agli studiosi della tua legge;” nemmeno essi avranno pace dal nemico. Samuel diceva: fino a che tutte le porte non saranno eguali.15
Rabbì
Haninà diceva: il Figlio di David non verrà fino a che non si cerchi un
pesce per un malato, e non si trovi, come è detto nella Scrittura
(Ezechiele, XXXII, 14): “Allora farò abbassare le loro acque, e scorrere i loro fiumi come olio;”16 ed è scritto aaltresì (ivi, XXIX, 21): “In quel giorno farò germogliare la corona della casa d'Israele.”
Rabbì Hamà figliodi Haninà diceva: il Figlio di David non viene, fino a
che il vile regno non cessi di avere impero sopra Israele. Ze'iri
diceva di aver sentito da Rabbì Haninà: il Figlio di David non verrà,
fino a che non termineranno in Israele i superbi, come è detto nella
Scrittura (Zefania, III, 11): “Che allora toglierò di mezzo a te i superbi della tua alterigia;” ed è scritto altresì (ivi, III, 12): “Farò rimanere dentro di te un popolo povero e meschino, e confiderà nel nome dell'Eterno.”
Rabbi Samlai diceva per nome di Rabbì Eleazar figlio di Rabbì Simeone:
il Figlio di David non verrà, fino a che non termineranno tutti i
giudici e i ministri da Israele … Ullà diceva: Gerusalemme non sarà
redenta se non per l'equità, come è detto nella Scrittura (Isaia, I,
27): “Sion sarà riscattata cola giustizia, e i suoi penitenti con equità...”
Rabbì Johanan diceva: se tu vedi una generazione che va diminuendo,
spera nel Mashiach, come è detto nella Scrittura (II Samuel, XXII, 28): “Salverai il popolo meschino.”
Diceva ancora Rabbi Johanan: se vedi una età, sulla quale le disgrazie
inondino come un fiume, spera nel Mashiach, come è detto nella Scrittura
(Isaia, LIX, 19): “Verrà come un fiume il nemico, lo spirito di Dio lo incalzerà;” e a ciò segue: “Verrà in Sion il Redentore.”
Diceva ancora Rabbì Johanan: il Figlio di David non verrà, se non in
una età che sia tutta meritevole o tutta colpevole. Tutta meritevole,
perché trovasi nella Scrittura (Isaia, LX, 21): “Il tuo popolo è tutto di giusti, possederà in eterno la terra.” Una età tutta colpevole, perché trovasi nella Scrittura (ivi, LIX, 16): “Vide che non vi era uomo, si desolò, perché non vi era intercessore;” ed è scritto altresi (ivi, XLVIII, 11): “Lo farò a mio riguardo.”
Rabbì Alexander diceva che Rabbì Jehoshuà figlio di Levi osservava la
contraddizione di queste due espressioni scritturali (Isaia, LX, 22), “a suo tempo” e “l'affretterò,”
e le conciliava, dicendo: se sono meritevoli, l'affretterò, se non sono
meritevoli, sarà a suo tempo. E diceva ancora che osservava la
contraddizione fra questi due altri passi (Daniele, VII, 13): “Ecco fra le nuvole del cielo veniva l'immagine del Figlio dell'Uomo;” e altrove è scritto (Zaccaria, IX, 9): “Umile e sopra un asino.” Se sono meritevoli, viene fra le nuvole del cielo; se non sono meritevoli, apparisce povero e sopra un asino.
Il
re Sapore disse a Samuel: voi dite che il Mashiach verrà sopra un asino;
io gli manderò un mio magnifico cavallo. Gli rispose: è forse di cento
colori come il suo asino?
Rabbì
Jehoshuà figlio di Levi trovò Elia che stava alla porta del Paradiso,
gli disse: quando verrà il Mashiach? Gli rispose: quando vorrà questo
Signore.17 Rabbì Jehoshuà figlio di Levi disse: vidi due, e ascoltai la voce di tre.18
Rabbì Jehoshua figlio di Levi trovò Elia che stava sulla porta della grotta di Rabbì Simeone figlio di Johai,19
gli domandò: quando verrà il Mashiach? Gli rispose: va, e domandalo a lui
stesso. – E dove si trova? – Alla porta della città (di Roma). – E a
qual segno si distingue? – Sta fra i poveri infermi piagati, e tutti
sfasciano e rilegano le piaghe in un tempo; ma egli le sfascia e le
rilega ad una per volta; perché forse lo possono chiamare, e non vuol
trovarsi impacciato. Andò a trovarlo, e gli disse: la pace con te, o mio
Maestro e Signore. Gli rispose: la pace con te, o figlio di Levi. Gli
domandò: quando verrà Vossignoria? Gli rispose: oggi. Tornò presso di
Elia, il quale gli domandò: che cosa ti ha detto? – Mi ha detto: la pace
con te, o figlio di Levi. – Gli rispose: ha assicurato te e tuo padre
del mondo avvenire – Ma, gli soggiunse, mi ha ingannato, perché mi
disse: verrò oggi, e non è venuto. – Elia gli rispose: ha voluto dire: “Oggi, se ascolterete la sua voce.”20 (Salmi, XCV, 7.)
I
discepoli di Rabbì Josè figlio di Hismà gli domandarono: quando verrà
il Figlio di David? Rispose loro: temo che non domandiate anche un segno
di prova. Gli dissero: non te lo domanderemo. Rispose loro: quando
cadrà questa porta della città, e si fabbricherà e ricadrà di nuovo, non
avranno tempo di rifabbricarla, che intanto verrà il Figlio di David.
Gli dissero: nostro Maestro, dacci un segno di prova. Rispose loro: e
non avete detto che non l'avreste domandato? Gli dissero: daccelo non
ostante. Disse loro: sarà così, se le acque della grotta di Pameas21 si convertiranno in sangue. E si convertiranno in sangue …
Rabbì diceva: il Figlio di David non verrà, sino a che non si estenderà sopra Israele il regno per nove mesi,22 come è detto nella Scrittura (Michea, V, 2): “Perciò
gli consegnerà fino al tempo che la partoriente partorirà, e gli altri
suoi fratelli torneranno presso i figli d'Israele.”
'Ullà
diceva: venga il Mashiach, e io non lo veda; e così pure diceva Rabbah.
Rab Josef diceva: venga, e io abbia il merito di stare anche all'ombra
dello sterco del suo giumento. Abaji disse a Rabbah: perché dice ella
così? Se per le sofferenze messianiche, abbiamo nella Baraità che i
discepoli di Rabbì Eliezer gli domandarono: che cosa si deve fare per
liberarsi dalle sofferenze messianiche? Ed egli rispose: occuparsi nello
studio della legge, e fare buone opere; e Vossignoria ha l'una e
l'altra cosa. Rispose: forse il peccato può esporre a pericolo; … e
anche Rabbì Johanan diceva: venga il Mashiach, e io non lo veda...
Rab
Ghiddel diceva di aver sentito da Rab: Israele godrà gli anni del
Mashiach. Rab Josef disse: certo, e chi se gli deve essere goduti? Se gli
sono forse goduti Hilleq e Bileq?23
Ma ciò fu detto per escludere l'opinione di Rabbì Hillel, che diceva:
non vi è più Mashiach per Israele, che già se lo sono goduti nel tempo di
Ezechia. Rab diceva: il mondo è stato creato soltanto per David; Samuele
diceva: per Mosè; e Rab Johanan: per il Mashiach. Che nome ha il Mashiach?
La scuola di Rab Shillà diceva: Shilò, come abbiamo nella Scrittura
(Genesi, XLIX, 10): “Quando verrà il Shilò.” La scuola di Rabbì Jannai diceva: “Innon, come è detto nella Scrittura (Salmi, LXXII, 17): “Il suo nome sarà in eterno, dinanzi al sole Innon sarà il suo nome.” La scuola di Rab Haninà diceva: il suo nome è Haninà, come è detto nella Scrittura (geremia, XVI, 13): “Mentre non darò a voi Haninà.” Alcuni dicevano il suo nome è Menahem, figlio di Ezechia, come è detto nella Scrittura (Lamentazioni, I, 16): “Si allontanò da me Menahem, il ristoro dell'anima mia.” E i dottori dicevano: il suo nome è Lebbroso della scuola di Rabbì, come è detto nella Scrittura (Isaia, LIII, 4): “Certo egli sopportò le nostre infermità, e soffri i nostri dolori, e noi lo credemmo percosso e oppresso da Dio.” Rab Nahman diceva: se il Mashiach è tra i viventi, è come me, come è detto nella Scrittura (Geremia, XXX, 21): “Il suo forte verrà da lui, e il suo dominatore uscirà da lui stesso.”24 Rab diceva: se è fra i vivi, è come il nostro Santo Maestro;25
se è fra i morti, è come Daniele uomo dilettissimo. Rab Jehudah diceva
di aver sentito da Rab: il Santo e Benedetto farà sorgere un altro
David, come è detto nella Scrittura (Geremia, XXX, 9): “Serviranno l'Eterno loro Dio, e David loro re, che farò sorgere loro;”, dove non dici feci, ma farò sorgere. Rab Pappà disse a Abaji: eppure abbiamo nella Scrittura (Ezechiele, XXXVII, 25): “David mio servo sarà loro principe in perpetuo.” Il Mashiach e David saranno come l'Augusto e il Cesare.
Rabb' Samlai spiegava: che cosa vuol dire ciò che trovasi nella Scrittura (Amos, V, 18): “O voi che desiderate il giorno del Signore, che cosa è per voi il giorno del Signore, è tenebre e non luce?”
Ciò è simile all'apologo del gallo e del pipistrello che aspettavano la
luce. Il gallo disse al pipistrello: io aspetto la luce, che è cosa
mia; ma a te che cosa fa la luce? Come accadde ancora a quell'eretico,
che disse a Rabbì Abbahù: quando verrà il Mashiach? Gli rispose: quando
l'oscurità involgerà quella gente. E quegli soggiunse: intendi
maledirmi?26 Gli rispose: è detto nella Scrittura (Isaia, LX, 2): “Ecco
l'oscurità coprirà la terra, e la tenebra coprirà le nazioni; ma sopra
di te risplenderà l'Eterno, e la sua gloria sopra di te apparirà-”
Rabbì Eliezer diceva: l'era messianica sarà di quarant'anni … Rabbì
Eleazar figlio di 'Azarià diceva: settanta … Rabbì diceva: tre
generazioni. Rabbì Hillel diceva: non vi è più Mashiach per Israele, che
già lo hanno goduto nei tempi di Ezechia. Rab Josef diceva: il Signore
perdoni Rabbì Hillel. Ezechia quando viveva? Nell'età del primo tempio, e
Zaccaria profetizzava nell'età del secondo tempio, e diceva (IX, 9): “Giubila
assai, figlia di Sion, grida, o figlia di Gerusalemme; ecco viene a te
il tuo Re giusto e redento, umile, e sopra un giumento, e sopra un
giovane puledro figlio di asina.”
In altra Baraità si legge: Rabbì Eliezer diceva: l'era messianica sarà
di quarant'anni; è scritto in un luogo (Deuteronomio, VIII, 3, 4): “Ti afflisse e ti affannò, … per quaranta anni;” ed in altro luogo (Salmi, XC, 15): “Rallegraci come i giorni che ci hai afflitti, e come gli anni che vedemmo il male.” Rabbì Dosà diceva: 400 anni; è scritto in un luogo (Genesi, XV, 13): “Gli assoggetteranno e gli affiggeranno 400 anni;” ed in altro luogo: “Rallegraci come i giorni che ci hai afflitto.” Rabbì diceva: 365 anni, come il numero dei giorni dell'anno solare; come è detto nella Scrittura (Isaia, LXIII, 4): “Il giorno della vendetta è nel mio cuore, e l'anno della mia redenzione viene.” Che cosa vuol dire: “Il giorno della vendetta è nel mio cuore?”
Diceva Rabbì Johanan: l'ho palesato al mio cuore, ma non alle mie
membra. Rabbì Simeone figlio di Laqish diceva: l'ho manifestato al mio
cuore, ma non agli angeli miei ministri. Abimì figlio di Rabbì Abbahù
diceva: l'era del Mashiach per Israele sarà di 700 anni, come è detto
nella Scrittura (Deuteronomio, XI, 21): “Come la gioia dello sposo verso la sposa, sarà la gioia del tuo Dio verso di te.”27
Rab Jehudah diceva di aver sentito da Samuel: l'era messianica sarà
come il tempo che è stato creato il mondo, come è detto nella Scrittura
(Deuteronomio, XI, 21): “Come i giorni del cielo sulla terra.” Rab Naham figlio di Isaac diceva: come dai tempi di Noè, come è detto nella Scrittura (Isaia, LIV, 9): “Io giurai che questo è a me come i giorni di Noè.”28
Rabbì Hijà figlio di Abbà diceva di aver sentito da Rabbì Johanan:
tutti i profeti non hanno vaticinato se non per il Mashiach, ma il mondo
avvenire altro occhio, o Dio, non lo ha visto se non il tuo: Iddio lo
farà per chi spera in lui. E questo è contrario all'opinione di Samuele,
che diceva: fra questo mondo e l'era messianica non vi è altra
differenza, che la liberazione della servitù degli altri regni.
Soggiorno tra gli uomini della presenza divina.
(Dal Tanhumà, Pequdè, Cap. 6.)
Vedi
quanto il Santo e Benedetto amasse il tabernacolo, che lasciò i
superiori e pose la sua dimora nel tabernacolo. Rabbì Simeone diceva: la
divina presenza stava sostanzialmente presso gl'inferiori, come è detto
nella Scrittura (Genesi, III, 8): “Sentirono la voce di Dio che camminava nel giardino.”
Adamo peccò, e la divina presenza partì dalla terra al cielo; Caino
uccise il fratello, e la divina presenza partì dal primo cielo al
secondo; la generazione di Enos fece sdegnare Dio; e la divina presenza
partì dal secondo al terzo; la generazione del diluvio corruppe i suoi
costumi, e la divina presenza partì dal terzo al quarto; la generazione
della confusione delle lingue peccò di superbia, e la divina presenza
partì dal quarto al quinto; i Sodomiti furono viziosi, e la divina
presenza partì dal quinti al sesto; Amrafel e i suoi alleati sorsero a
far guerra, e la divina presenza partì dal sesto al settimo.
Sorse
Abramo e fece tesoro di buone opere, e la divina presenza discese dal
settimo al sesto cielo; Isacco la trasse dal sesto al quinto; Giacobbe
dal quinto al quarto; Levi suo figlio dal quarto al terzo; Qehat figlio
di Levi dal terzo al secondo; Amran dal secondo al primo: quando Mosè
eresse il tabernacolo; la gloria dell'Eterno lo riempì.
Dell'origine del peccato.
(Dal Talmud Babilonese. Shabbath, 55a.)
Rab
Ami diceva: non vi è morte senza peccato, né castighi senza colpa. Non
vi è morte senza peccato, perché è scritto (Ezechiele, XVIII, 20): “La
persona che pecca morrà, il figlio non sopporterà la colpa del padre,
né il padre quella del figlio, la giustizia del giusto sarà per lui, e
l'empietà dell'empio sarà per lui.”Non vi sono castighi senza colpa, perché è scritto (Salmi, LXXXIX, 33): “E visiterò colla verga le loro trasgressioni, e colle piaghe i loro delitti.”
Si fa obiezione a Rab Ami col seguente passo: gli angeli divini
ministri dissero al Santo e Benedetto: Padrone del mondo, perché
condannasti a morte l'antico Adamo? Rispose loro: gli aveva imposto un
lieve precetto, e lo prevaricò. – Eppure Mosè e Aron osservarono tutta
la legge, e morirono. Rispose loro (Ecclesiast., IX, 2): “Uno stesso evento è al giusto e all'empio.”29
Rab
Ami, che disse a quel modo, opinava comme Rabban Simeone figlio di
Eleazar, il quale diceva: anche Mosè ed Aron morirono per il loro
peccato, come è detto nella Scrittura (Numeri, XX, 12): “Poiché non avete creduto in me (in Dio);” dunque se aveste creduto in me, non sarebbe giunto il vostro tempo per uscire dal mondo.30
Si
fa ancora obiezione a Rab Ami dal seguente passo: quattro morirono per
la seduzione del serpente, e sono Benjamino figlio di Giacobbe, Amran
padre di Mosè, Jesse padre di David, e Chilab figlio di David …
Di
chi è la sentenza? La diremo di quello stesso, di cui abbiamo riferito
intorno agli angeli? No, perché in quella si escludono dall'aver peccato
anche Mosè e Aron. Dunque quest'ultima è di Rabban Simeone figlio di
Eleazar;31 e se ne deduce che vi è morte senza peccato, e castighi senza colpa. E l'obiezione fatta a Rab Amì è valida obiezione.
Redenzione ottenuta dagli Ebrei presso il Sinai, perduta poi pei loro peccati.
(Dal Bamidbar Rabbà, cap. 16.)
Che
cosa fece il Santo e Benedetto nella rivelazione della legge? Vi portò
il Demone della morte, e gli disse: tutto il mondo è in tuo arbitrio,
meno questa nazione che io ho eletto. Rabbi Eleazar figlio di Rabbì Josè
il Galileo diceva: il Demone della morte rispose al Santo e Benedetto:
per nulla fui creato nel mondo? Il Santo e Benedetto gli rispose: ti
creai, perché tu porti la morte nelle altre nazioni, meno che in questa,
sulla quale non hai potere. Vedi l'intendimento che il Santo e
Benedetto si era preposto per loro, che fossero vivi ed eterni, come è
detto nella Scrittura (Deuteronomio, IV, 5): “Voi siete uniti all'Eterno vostro Dio, tutti voi oggi siete vivi.” E altrove (Esodo, XXXII, 16): “Lo scritto (delle tavole dei dieci comandamenti) era scritto di Dio, libero.”32
Che cosa vuol dire libero? Rabbì Jehudah diceva che Israele sarebbe
libero dagli altri regni; Rabbì Nehemià, dal Demone della morte; Rabbì,
dalle punizioni. – Vedete l'intendimento che il Santo e Benedetto si era
preposto per loro, e subito disturbarono questo intendimento in
quaranta giorni,33 perciò è stato detto (Proverbi, I, 25): “Annullarono ogni mio intendimento.”
Il Santo e Benedetto aveva detto loro: io dico che voi non pecchiate, e
sarete vivi, eterni come me; come io sono vivo e permanente in eterno. “Io dico voi siete Dei, e tutti voi figli dell'Altissimo”
(Salmi, LXXXII, 6); come gli Angeli divini ministri che non muoiono. E
non foste contenti di questa grandezza, cercaste la morte; “per ciò come uomo morrete” (ivi);
come il primo uomo, al quale comandai che eseguisse un precetto, e
sarebbe stato vivo e permanente in eterno; come è detto nella Scrittura
(Genesi, III, 23): “Ecco l'uomo sarà come uno di noi;” e così è scritto (ivi, I, 27): “Dio aveva creato l'uomo a sua immagine,”
che fosse vivo e eterno come me. Ed egli corruppe le sue opere, stimò
nulla il mio decreto, e mangiò dell'albero proibito; ed io gli dissi: “Polvere tu sei.” Anche a voi aveva detto: sarete Dei, ma siete divenuti corrotti come il primo uomo, e perciò come il primo uomo morrete.
Segni della venuta del Mashiach. I due Mashiach, e le guerre messianiche.
(Dal libro Othoth hammashiah, Jellinek, Beth hammedrasch, II, pag. 58 e seg.)
Il primo segno.
Il Santo e Benedetto farà sorgere tre re che lo rinnegheranno nella
loro mente, ma fingeranno e mostreranno agli uomini di servire il Santo e
Benedetto, e non lo serviranno, e faranno errare e confonderanno tutte
le creature. E le nazioni del mondo per loro leggi rinnegheranno Dio, e
lo rinnegheranno anche i peccatori d'Israele, che dispereranno della
redenzione e abbandoneranno il timore di Dio. Per la quale generazione è
stato detto (Isaia, LIX, 15): “Si farà rara la verità.”
E che cosa vuol dire “si farà rara?” Che gli uomini veritieri se ne
andranno a greggi, e fuggiranno a nascondersi nelle grotte e nelle
cavità della terra.34
E si finiranno tutti i prodi di quella generazione, e si annulleranno
gli uomini di fede; saranno nascoste le porte della scienza, il mondo
sarà alterato; e in quel tempo non vi sarà ne re né principe in Israele,
come è detto nella Scrittura (Osea, III, 4): “Perché molti giorni Israele starà senza re, senza principe, senza sacrificio, senza altare.”
Non vi saranno i capi delle scuole, non la gloria di Giacobbe, non
pastori fedeli né pii, non uomini di fama, e saranno chiuse le porte dei
cieli, e serrate le porte dell'alimento e del nutrimento. Nel tempo poi
che il Mashiach si mostrerà colla sua forza, la gente andrà a cadere
durante la propria vita per i decreti duri e straordinari e
spaventevoli, che questi tre re decreteranno. Decreteranno ancora di
rinnegare il Santo e Benedetto e la legge. E il Santo e Benedetto ha
decretato che un regno empio regni nove mesi sotto tutta la volta del
cielo... E faranno aspri decreti, e aumenteranno i tributi sopra Israele
dieci volte più; chi pagava dieci pagherà cento, e chi dava otto darà
ottanta, e a chi non ha taglieranno la testa, e per tutti questi nove
mesi si rinnoveranno dei decreti uno più duro dell'altro. Degli uomini
usciranno dagli estremi del mondo, deformi oltremodo, e ognuno che li
vedrà morrà dalla paura, e non avranno bisogno di combattere, ma solo
colla paura faranno morire tutti. Ognuno di essi avrà due teste e sette
occhi, arderanno come il fuoco, e saranno leggeri al corso come
caprioli. In quel tempo Israele esclamerà e dirà: guai! Guai! E i
piccoli d'Israele saranno sbigottiti, e andranno a nascondersi ognuno
presso suo padre e sua madre, e diranno: guai! Guai! Padre mio! Che cosa
faremo? E i loro padri risponderanno: ora noi abbiamo fede nella
redenzione d'Israele.
Il secondo segno.
Il Santo e Benedetto farà venire nel mondo un gran caldo per il calore
del sole con arsione e febbre e molte gravi infermità, e peste e piaghe
che faranno morire delle altre nazioni mille migliaia al giorno, e tutti
gli empi d'Israele morranno. Fino al punto che le nazioni piangeranno
ed esclameranno: guai a noi! Dove andremo e dove fuggiremo? E ognuno si
scaverà il sepolcro in vita, e chiederanno di morire, e si nasconderanno
nelle rupi, nelle torri e nelle cavità della terra. E se tu dirai: i
giusti come si libereranno dal caldo del sole? Il Santo e Benedetto farà
che quello stesso calore sia per loro salute, come è detto nella
Scrittura (Malachì, III 20): “E a voi, o tementi il mio nome, spunterà il sole della carità, e la guarigione sarà nelle sue ali.” Per la quale avvertenza Balaam l'empio profetizzò (Numeri, XXIV, 23): “Guai a chi vivrà, quando Dio farà queste cose!”
Il terzo segno.
Il Santo e Benedetto farà scendere una rugiada di sangue che apparirà
alle nazioni del mondo come acqua, e ne berranno e morranno. E anche gli
empi d'Israele che dispereranno della redenzione, ne berranno e
morranno. E i giusti che sono saldi nella fede del Santo e Benedetto,
non risentiranno danno del tutto, come è detto nella Scrittura (Daniele,
XII, 3): “Gl'intelligenti risplenderanno come lo splendore del cielo.” Tutto il mondo sarà sangue per tutti quei tre giorni, come è detto nella Scrittura (Joel, III, 3): “Farò meraviglie nel cielo e nella terra, sangue e fuoco, e colonne di fumo.”
Il quarto segno.
Il Santo e Benedetto farà scendere una rugiada di guarigione per
guarire del sangue, e ne berranno i mediocri e guariranno
dell'infermità, come è detto nella Scrittura (Osea, XIV, 6): “Io sarò come rugiada a Israele, fiorirà come una rosa, ed estenderà le sue radici come il Libano.”
Il quinto segno. Il Santo e Benedetto cambierà il sole in oscurità per trenta giorni, come è detto nella Scrittura (Joel, III, 4): “Il sole si cambierà in oscurità, e la luna in sangue.”
Dopo trenta giorni il Santo e Benedetto lo farà ritornare nel suo stato
primitivo, come è detto nella Scrittura (Isaia, XXIV, 22): “Saranno raccolti come si raccolgono i prigionieri in una fossa, e chiusi in carcere, e dopo molti giorni saranno esaminati.”
Le nazioni s'impauriranno si confonderanno, e conosceranno che tutti
questi segni saranno per causa d'Israele, e molti si faranno
occultamente Ebrei, come è detto nella Scrittura (Jona, II, 9): “Quelli che osservano cose vane abbandoneranno la loro religione.”
Il sesto segno.
Il Santo e Benedetto farà regnare l'empia Edom sopra tutto il mondo,
come abbiamo detto di sopra; e sorgerà un re in Roma che regnerà sopra
tutto il mondo nove mesi, e darà il guasto a molte provincie: si
accenderà il suo sdegno contro Israele, e imporrà sopra di esso gravi
tributi. Ed Israele sarà in quel tempo in grave angustia, pei molti
decreti e spaventi che si rinnoveranno contro di lui in ogni giorno, e
andrà diminuendo e consumandosi, e non avrà chi lo aiuti. Per il qual
tempo Isaia vaticinò (LIX, 16), quando disse: “Vide che non vi era uomo, e si desolò perché non aveva intercessore.”
Al termine di nove mesi si mostrerà il Mashiach figlio di Giuseppe, il
cui nome sarà Nehemià figlio di Hushiel, colle tribù di Efraim, di
Manasse e di Beniamino, e con parte dei figli di Gad; e gli Ebrei, che
saranno nelle altre provincie, sentiranno che sarà venuto il Mashiach del
Signore, e si raccoglieranno a lui alquanti da ogni provincia e da ogni
città, come si trova presso Geremia (III, 14): “Tornate,
o figli ribelli, dice l'Eterno, perché io mi unii a voi, e vi prenderò
uno da ogni città e due da ogni famiglia, e vi condurrò in Sion.”
Verrà il Mashiach figlio di Giuseppe, e farà la guerra col re di Edom, e
lo vincerà, e farà monti di uccisi, e ucciderà il re di Edom, e
devasterà la provincia di Roma, e trarrà fuori una parte degli arredi
del tempio, che sono nascosti in casa di Giuliano l'imperatore,35
e verrà a Gerusalemme. Israele lo sentirà e si raccoglierà a lui; il re
di Egitto farà con lui pace, ed egli ucciderà tutta la gente, che sarà
nei dintorni di Gerusalemme sino a Damasco e Ascalona. Tutti lo
sentiranno, e cadrà su di essi grande spavento.
Il settimo segno.
Il Santo e Benedetto autore di meraviglie farà un prodigio nel mondo.
Dicono che vi sia in Roma un masso di marmo in figura di una bella
giovane, la quale non è fatta da mano di uomo; ma il Santo e Benedetto
la creò così colla sua potenza. E gli empi delle nazioni del mondo,
gente scellerata, commetteranno con essa delle nefandezze, e il Santo e
Benedetto creerà dentro questo marmo una creatura,36
e ne formerà un fanciullo; ed esso si fenderà, e ne uscirà la figura di
un uomo. Il suo nome sarà Armilos Satana, quello che le nazioni
chiamano l'Anticristo; sarà lungo e largo dodici braccia, la distanza
fra i suoi occhi sarà una spanna, e quelli saranno infossati, rossi, e i
capelli del capo di color d'oro, le piante dei piedi versi, e avrà due
teste. Egli andrà presso l'empia Edom, e dirà: io sono il Mashiach, io
sono il vostro Dio. Subito gli crederanno e lo faranno re, e gli si
uniranno tutti i figli di Esaù, i quali andranno presso di lui. Ed egli
andrà a soggiogare tutte le provincie, e dirà ai figli di Esaù:
portatemi la mia legge che io vi diedi; ed essi gli porteranno la loro
stolta legge, e dirà loro: questa è la verità che io vi diedi; dirà alle
nazioni del mondo: credete in me che io sono il vostro Mashiach; e subito
gli crederanno. Allora manderà a dire a Nehemià figlio di Hushiel e a
tutto Israele, e dirà loro: portate la vostra legge, e attestate che io
sono Iddio; e quelli subito si spaventeranno e si sbigottiranno. Allora
sorgerà Nehemià figlio di Hushiel con trentamila prodi dei figli di
Efraim, e prenderanno il libro della legge, e leggeranno dinanzi a lui:
io sono l'Eterno tu Dio, non avrai altri Dei innanzi a me. Ed egli dirà
loro: questa vostra legge non è nulla, venite e attestate che io sono
Dio, come fecero le altre nazioni. Subito sorgerà contro di lui Nehemià,
e dirà ai suoi servi: prendetelo e legatelo. Subito sorgerà Nehemià
figlio di Hushiel con trentamila prodi, e faranno guerra contro di lui, e
ne uccideranno duecentomila. Subito si accenderà lo sdegno dell'empio
Armilos, il quale radunerà tutti gli eserciti delle nazioni del mondo
nella valle del Giudizio e combatterà contro Israele, che ne ucciderà a
monti, e d'Israele saranno percossi pochi, ma sarà ucciso il Mashiach del
Signore, e verranno gli angeli divini ministri, e lo porteranno via, e
lo seppelliranno coi patriarchi del mondo. Il cuore di Israele subito
verrà meno, e la sua forza si fiaccherà; ma l'empio Armilos non saprà
che sarà morto il Mashiach; perché se lo sapesse, non rimarrebbe d'Israele
né residuo, né scampo. Allora tutte le nazioni del mondo cacceranno
Israele dalle loro provincie, e non gli lasceranno abitare con loro nei
loro paesi, e dirà: vedete il popolo dispregiato e abbietto, che si
ribellò contro di noi e si elesse un re. Israele avrà tale angustia,
quale non vi fu dalla creazione del mondo fino a quel tempo; e allora
sorgerà Michaele per sceverare gli empi da Israele, come è detto nella
Scrittura (Daniele, XII, 1): “In
quel tempo sorgerà Michaele il gran principe, che si presenta pei figli
del tuo popolo, e vi sarà una angustia, quale non accadde da quando è
nazione.”
Subito tutto Israele fuggirà nei deserti, e tutti quelli, il cui cuore
sarà dubbioso per il proprio giudizio, ritorneranno presso le nazioni
del mondo, e diranno: è questa la redenzione nel quale speravamo, ed è
stato ucciso il Mashiach? E tutti quelli che non spereranno nella
redenzione se ne vergogneranno, e ritorneranno presso l'argento e l'oro,
come è detto in Zaccaria (XIII, 9): “Porterò il terzo nel fuoco, e gli purificherò come si purifica l'argento;” e in Ezechiele (XX, 38): “Scevrerò da voi i ribelli e i trasgressori;” e in Daniele è scritto (XII, 10): “Molti saranno purificati e imbiancati, e posti al crogiuolo, e saranno condannati gli empi.”
Tutti quelli che rimarranno d'Israele e i santi e i puri staranno nel
deserto di Giuda per quarantacinque giorni; e si nutriranno e mangeranno
erbe salse, e coglieranno le foglie degli arbusti, e in essi si
manterrà ciò che ha detto Osea (II, 16): “Perciò ecco io la seduco, e la faccio andare nel deserto, e parlerò al suo cuore.” E donde si prova che saranno quarantacinque giorni? Da ciò che è detto nella Scrittura (Daniele, XII, 11): “Dal tempo che sarà tolto il sacrificio quotidiano, e sarà posta una desolante abominazione mille duecento e novanta giorni;” ed è scritto altresì (ivi, 12): “Beato chi aspetterà a mille trecento e trentacinque giorni.”
Fra gli uni e gli altri vi corrono quarantacinque. Allora morranno
tutti gli empi d'Israele, che non saranno degli di vedere la redenzione.
Verrà Armilos, combatterà contro l'Egitto e lo conquisterà, come è
detto nella Scrittura (Daniele, XI, 42): “La terra d'Egitto non sarà salva.” Si volgerà quindi contro Gerusalemme per distruggerla una seconda volta, come è detto nella Scrittura (ivi, 45): “Pianterà le tende del suo accampamento fra i mari e il monte della gloria santa, e verrà al suo fine, né vi sarà chi lo aiuti.”
L'ottavo segno. Sorgerà Michaele e suonerà tre volte la tuba, come è detto nella Scrittura (Isaia, XXVII, 13): “In quel giorno si suonerà colla grande tuba, e verranno i dispersi;” ed è scritto altresì (Zaccaria, IX, 14): “L'Eterno Iddio suonerà colla tuba, e andrà colle procelle del mezzogiorno.”
Al primo suono il Mashiach figlio di David con Elia il profeta si
mostrerà a quei giusti scelti da Israele, che saranno fuggiti nel
deserto di Giuda. Alla fine di quarantacinque giorni conforteranno il
loro cuore, daranno forza alle loro mani rilasciate, e prenderanno
vigore i ginocchi indeboliti. E tutti i figli d'Israele rimasti in tutto
il mondo sentiranno il suono della tuba, e conosceranno che il Signore
gli rammenterà, e che sarà venuta la redenzione perfetta, e si
raccoglieranno e verranno, come è detto nella Scrittura (Isaia, XXVII,
43): “Verranno i dispersi nella terra di Assur.”
E a quella voce cadrà la paura e il tremito sulle nazioni del mondo, e
cadranno sopra di loro gravi infermità, e gl'Israeliti saranno pronti ad
uscire. Il Mashiach figlio di David verrà con Elia il profeta e con i
giusti che saranno stati nel deserto di Giuda, e con tutto Israele
raccolto, e verrà a Gerusalemme, e salirà negli scalini del tempio
rimasto, e vi prenderà stanza. Armilos sentirà che sarà sorto il re
d'Israele, e dirà: fino a quando questa nazione dispregiata e abbietta
farà così? Subito radunerà tutti gli eserciti delle nazioni del mondo, e
verrà a combattere col Mashiach del Signore. Allora il Santo e Benedetto
non costringerà il Mashiach a combattere, ma gli dirà: sta alla mia
destra, ed egli dirà ad Israele: “State fermi, e vedete la salvezza che oggi farà a voi l'Eterno.”
(Esodo, XIV, 13) Subito il Santo e Benedetto combatterà con quelle
nazioni, come il giorno che combatté in guerra, e farà scendere dal
cielo fuoco e zolfo, come è detto nella Scrittura (Ezechiele, XXXVIII,
22): “Giudicherò
quello colla peste, colla grandine, con pioggia inondante, con pietre
di ghiaccio; farò piovere fuoco e zolfo sopra di lui e sui molti popoli
che saranno con lui.”
Subito l'empio Armilos morrà con tutto il suo esercito, e con l'empia
Edom che distrusse il tempio del nostro Dio, e ci cacciò esuli dalle
nostre terre. Allora Israele farà grandi vendette, come è detto nella
Scrittura (Obadià, 18): “La casa di Giacobbe sarà fuoco, e la incendieranno e la consumeranno, e alla casa di Esaù non rimarrà alcun superstite.”
Il nono segno.
Michaele suonerà un grande suono, e si schiuderanno le fosse dei morti
in Gerusalemme, e il Santo e Benedetto gli farà rivivere. Il Mashiach
figlio di David ed Elia il profeta faranno rivivere il Mashiach figlio di
Giuseppe, morto sulle porte di Gerusalemme. Ed il Mashiach figlio di David
sarà inviato per tutti gli altri Israeliti sparsi in tutte le terre.
Subito tutti i re delle nazioni del mondo gli prenderanno sulle spalle, e
gli porteranno al Signore.
Il decimo segno.
Michaele suonerà un gran suono, e il Santo e Benedetto farà uscire le
tribù dal fiume di Gozan, da Halah, da Habor, e dalle città della Media,37 e verranno coi figli di Mosè,38
senza numero e senza misura. La terra sarà dinanzi ad essi come l'Eden.
La fiamma divamperà dietro di loro, e non lascerà vitto alle nazioni
del mondo. E quando le tribù usciranno, le nuvole della gloria le
circonderanno, e il Santo e Benedetto andrà dinanzi a loro, come è detto
nella Scrittura (Michea, II, 13): “Il guastatore andrà dinanzi a loro.” Il Santo e Benedetto aprirà loro fonti dall'albero della vita, e gli abbevererà per via, come è detto in Isaia (XLI, 18): “Farò
scaturire fiumi sulle alture, e fontane in mezzo alle valli, ridurrò il
deserto in ristagno d'acqua, e il luogo arido in sorgenti;” ed è scritto ancora (ivi, XLIX, 10): “Non avranno fame né sete, né gli percuoterà arsura né sole.”
Il
Santo e Benedetto ci faccia meritevoli di vedere presto la redenzione, e
di vedere il tempio, e si avveri in noi ciò che è scritto (Geremia,
XXX, 18): “Ecco
io faccio tornare i prigionieri dei padiglioni di Giacobbe, e avrò
pietà delle sue dimore, e sarà fabbricata la città sulle sue fondamenta,
e il tempio starà secondo il suo costume.”
E mantenga a noi tutte le sue consolazioni e tutte le sue promesse
dette per mezzo dei suoi profeti, come è scritto (Zefania, III, 20): “In
quel tempo vi condurrò, e in quel tempo vi raccoglierò, perché vi porrò
in fama e in lode fra tutti i popoli della terra, quando alla loro
presenza farò tornare i vostri prigionieri.”
Il Mashiach sofferente. I due Mashiach, e le guerre messianiche.
(Dal libro di Zerubabel, Jellinek, II, pag. 55 e seg.)
Il
Signore mi disse (a Zerubabel): va nella casa dell'idolatria sulla
strada, e andai come m'impose; e mi disse: volgiti in la, e mi volsi, e
mi toccò, e vidi un uomo dispregevole e piagato, il quale mi disse:
Zerubabel, che fai tu qui? E risposi: lo spirito del Signore mi portò in
luogo che non conosco, e mi condusse in questo luogo. E quegli mi
disse: non temere, che qui sei condotto, perché tu veda. Quando ascoltai
le sue parole mi consolai, e gli domandai: qual'è il nome di questo
luogo? E mi rispose: questa è Roma la grande, dove sono confinato sino a
che verrà il mio tempo; e quando sentii ciò, nascosi un momento il mio
viso da lui, e tornai a guardarlo, e lo nascosi di nuovo, perché temeva.
E mi disse: non temere e non ti spaventare, perché taci? E dissi: ho
capito che tu sei il Mashiach del mio Dio, e subito mi apparve come un
giovane pieno di ogni bellezza, e piacevole, sicché non vi è giovane a
lui eguale. E dissi a lui: quando risplenderà la luce d'Israele? E
mentre gli diceva queste parole, ecco un uomo alato venne a me, e mi
disse ch'egli era il capo dell'esercito di Israele, che aveva combattuto
contro Senacherib e contro i re di Canaan, e doveva nell'avvenire
combattere la guerra del Signore insieme al Mashiach contro un re
impudente, Armilos figlio di una pietra, uscito da una pietra.
Continuò
a dire Matatron: io sono l'angelo che guidai Abramo in tutta la terra
di Canaan, io quello che liberai Isaac, e lottai con Jacob nel passaggio
del Jabboq, io quello che guidai Israele nel deserto per quarant'anni
col nome del Signore, io quello che apparsi a Giosuè in Ghilgal, e io
quello, il cui nome è come il nome del mio Signore, e il suo nome è
dentro di me. E tu, Zerubabel, domandami, e racconterò quello che
avverrà al tuo popolo alla fine dei giorni. E mi disse: questo è il
Mashiach del Signore nascosto qua (in Roma) sino al tempo della fine.39
E io interrogai Matatron, il quale m disse: il Santo e Benedetto darà
una verga di salvazione a Hefzì-Bah madre di Menahem, e una stella
risplenderà davanti di lei, ed uscirà Hefzì-Bah, e ucciderà due re … E
la verga che il Signore darà a Hefzì-Bah madre di Menahem produrrà
mandorle, ed è nascosta in Raqqath, ed è la mazza di Aaron e di Mosè e
di David re d'Israele, ed è la mazza che fiorì nel tabernacolo, che
germogliò e produsse mandorle, ed Elia figlio di Eleazar la ripose in
Raqqath, che è Tiberiade, e colà la ripose il Mashiach figlio di Efraim.
Soggiunse Zerubabel figlio di Shealtiel e disse: deh, o mio Signore,
quando verrà la luce d'Israele, e che sarà dopo tutto ciò? E mi rispose:
il Mashiach figlio di Josef verrà cinque anni dopo Hefzi-Bah, e radunerà
tutto Israele come un uomo, e staranno quarant'anni in Gerusalemme, e
offriranno sacrifici,e allora verrà il re di Persia contro Israele, e
sarà in Israele grande angustia, ed uscirà Hefzì-Bah moglie di Nathan il
profeta colla mazza che il Signore le darà, e il Signore porrà in essi
uno spirito di vertigine, e si uccideranno un coll'altro e colà morrà
l'empio. Quando ascoltai queste sue parole, caddi sulla mia faccia, e
gli dissi: manifestami la verità intorno al popolo santo. E si unì a me,
e mi fece vedere una pietra in figura di donna, e mi disse: Satana si
accoppierà con questa pietra, e ne uscirà Armilos, che regnerà su tutto
il mondo, nessuno resisterà dinanzi a lui, e chi gli non gli crederà,
morrà per la sua forte spada. Egli verrà nella terra d'Israele con dieci
re a Gerusalemme, e uccideranno colà il Mashiach figlio di Josef e sedici
giusti. Israele esulterà nel deserto, e Hefzì-Bah madre di Menahem
resterà colà, e non vedrà quell'empio; e questa guerra sarà nel mese di
Ab. Allora sarà angustia in Israele, pari alla quale non fu nel mondo, e
fuggiranno nelle torri abbandonate, nelle grotte e nei deserti, tutte
le nazioni si travieranno dietro quell'empio Satana Armilos, eccetto
Israele, che farà lutto per Nehemia figlio di Hushiel che sarà ucciso, e
il suo cadavere gettato innanzi alle porte di Gerusalemme; ma né fiere
né uccelli non lo toccheranno. Quando sentii queste sue parole, me ne
dolse moltissimo, e mi levai a fare orazione davanti il Signore, il
quale mi ascoltò, e mandò a me il suo angelo, che conobbi essere
l'angelo che mi aveva parlato, e mi umiliai innanzi a lui, e mi disse:
che hai, o Zerubabel? E gli risposi: il vento mi sbigottì. E Matatron
sorse, e soggiunse, dicendomi: o Zerubabel, domandami, prima che io
parta da te. E gli domandai e gli dissi: quando verrà il lume d'Israele?
E mi rispose e disse: così viva il Signore che mi mandò, io ti dirò le
opere di colui, il cui nome è Benedetto, ché la voce santa mi mando a te
per manifestarti tutto ciò che domanderai. E Michaele mi disse:
accostati ora a me, e poni la tua mente a ciò che io ti dico, perché la
cosa è vera nel nome del Dio vivente. E mi disse: Menahem figlio di
'Ammiel verrà all'improvviso nel mese di Nissan, e si fermerà sulle
valli di Arbel, e tutti i dottori d'Israele gli si faranno incontro, ai
quali il figlio di 'Ammiel dirà: io sono il Mashiach che il Signore mandò a
voi per annunziarvi la liberazione dal potere dei vostri nemici, e i
dottori lo guarderanno e lo disprezzeranno, come lo disprezzasti tu.
Allora arderà in lui la sua ira, si vestirà di abiti di vendetta, e
verrà alle porte di Gerusalemme, e con lui sarà Elia, e faranno
ridestare e risorgere Nehemià, e allora crederanno in lui. E Matatron mi
giurò che, quando si compiranno dalla distruzione di Gerusalemme 990
anni, sarà la salvazione del Signore. Menahem ed Elia si presenteranno
sul mare grande, ed evocheranno colle loro profezie, e tutti i corpi
d'Israele, che si gettarono nel mare per causa dei loro oppressori, ne
usciranno; e allora sorgeranno i compagni di Corah, e verranno presso
Mosè, e risorgeranno i morti nel deserto, e si raccoglierà lo stendardo
della famiglia di Corah. E colui, il cui nome è Benedetto, scenderà sul
monte degli ulivi, il monte si fenderà per il suo grido, e l'Eterno
combatterà contro quelle nazioni, ed ecciterà lo zelo. Verrà il Mashiach
figlio di David, e spirerà il fiato delle sue nari contro Armilus e lo
farà morire, e tutto Israele vedrà coi suoi occhi, quando il Signore
tornerà in Sion come uomo di guerra, coll'elmo della salvazione sul suo
capo, e vestito di lorica, e combatterà contro Armilus ed i suoi
eserciti, e cadranno tutti corpi morti nella valle di Arbel, e i
rimanenti scamperanno e si ridurranno nella rupe del Signore 1500, e
vestiti di lorica 100.000, e 500 d'Israele con alla testa Nehemià, e gli
uccideranno. E dopo di ciò verranno Menahem figlio di 'Ammiel e Nehemià
ed Elia, e andranno a Gerusalemme, e nel mese di Ab i luoghi distrutti
di Gerusalemme saranno riabitati, e vi sarà grande allegrezza in
Israele, offriranno i loro sacrifici, e sarà grata al Signore l'offerta
di Giuda e di Gerusalemme come da prima, ne accetterà i grati odori,
gioirà assai nella gloria del tempio fabbricato in alto, ed estenderà
Gerusalemme in lunghezza e in larghezza, che discenderà da levante e dal
gran deserto fino al mare estremo, e fino al fiume grande, l'Eufrate, e
anche il tempio sarà fabbricato sulla cima dei monti. Gli domandai
quale sarebbe il loro nome, e mi rispose: il Libano, il Moria, il Tabor,
il Carmelo e il Hermon.
Del nome e della nascita del Mashiach.
(Dal Talmud Gerosolimitano, Berachoth, cap.II)
I
dottori dicevano: il Re Mashiach, se è tra i viventi ha nome David, se è
tra i morti ha nome David; diceva Rabbì Tanhumà: io ne dico la ragione; è
scritto (Salmi, XVIII, 51): “Usa (Iddio) pietà al suo Mashiach, a David, e alla sua prole in eterno.”
Rabbi Jehoshuà figlio di Levi diceva: ha nome Zemah (germoglio); Rabbi
Judan figlio di Rabbi Ajibò diceva: ha nome Menahem (consolatore).
Hanania figlio di Rabbì Abbahù diceva: e non erano discordi; l'opinione
dell'uno è come l'opinione dell'altro; tanto è Zemah, tanto è Menahem.
Però è a sostegno di R. Judan figlio di Rabbì Ajibò il seguente fatto.
Avvenne che, mentre un ebreo orava, e la giovenca muggì dinanzi a lui,
passò un Arabo, che senti la voce; gli disse: o Ebreo, o Ebreo, o Ebreo,
lega i tuoi bovi e il tuo aratro, ché nato è il Re Mashiach. Gli domandò:
qual'è il suo nome? Menahem. Gli domandò: e il nome di suo padre? Gli
rispose: Ezechia. Gli domandò: di dove è? Gli rispose: del palazzo reale
di Beth-Lehem di Giuda. – Quegli andò, vendette i bovi e l'aratro, e si
fece venditore di fasce per bambini, e andava da una città all'altra,
sino a che venne a quella città, e tutte le donne compravano, ma la
madre di Menahem non comprava.
Sentì
la voce delle donne che dicevano: madre di Menahem, madre di Menahem,
vieni e compra per tuo figlio. Essa rispose: vorrei strozzare i nemici
d'Israele, perché nel giorno ch'egli è nato fu distrutto il tempio. Ei
le disse: noi abbiamo fiducia che, se per lui il tempio fu distrutto,
per lui sarà riedificato. Ella gli disse: non ho denari. Le rispose: e
che m'importa? Vieni e compra, se non gli hai oggi, verrò dopo qualche
giorno e li prenderò. Dopo alquanto tempo tornò in quella città, e le
disse: che è avvenuto del bambino? Gli rispose: dal momento che mi hai
venduto, sono venuti i venti e le procelle, e lo hanno rapito dalle mie
mani.40
Il Mashiach sofferente
(dal Jalqut Simeonì, Isaia, cap. LX.)
Che cosa significa: “Nella tua luce vedremo luce?” (Salmi, XXXVI, 10) S'intende la luce del Mashiach, come è detto nella scrittura (genesi, I, 3): “Iddio vide che la luce era buona.”
Il che significa che il Santo e Benedetto considerò la generazione del
Mashiach e le sue opere prima che fosse il mondo, e ripose quella luce per
il Mashiach e per la generazione sotto il trono della sua gloria.
Satana
disse dinanzi al Santo e Benedetto: Padrone del mondo, la luce che è
stata riposta sotto il trono della tua gloria, per chi è? Gli rispose:
per colui che ti farà pentire e vergognare con rossore il tuo volto. Gli
disse: Padrone del mondo, fammelo vedere. Gli rispose: vieni e vedilo. E
quando lo vide, si scosse, e cadde sulla sua faccia, dicendo: per certo
questi è il Mashiach, che farà cadere me e tutte le nazioni del mondo
nello gheinnom, come è detto nella Scrittura (Isaia, XXV, 8): “Dissipò la morte in eterno, e l'Eterno Dio cancellò le lacrime da ogni volto.”
In quell'ora tremarono le nazioni, e dissero dinanzi a lui: Padrone del
mondo, chi è questi, nella cui mano cadiamo? Qual'è il suo nome? Quali
sono i suoi meriti? Risponde loro il Santo e Benedetto: il suo nome è
Efraim, Mashiach della mia giustizia, e innalza la sua statura e quella
della sua generazione, e illumina gli occhi d'Israele, e salva il
popolo; né alcuna nazione e linguaggio può resistere a lui, come è detto
nella scrittura (Salmi, LXXXIX, 23): “ Non lo opprimerà il nemico, e il perverso non lo affliggerà.” E tutti i suoi nemici e avversari saranno confusi e fuggiranno dinanzi a lui, come è detto nella scrittura (ivi, 24): “Triterò innanzi a lui i suoi nemici.” E anche i fiumi saranno interrotti nel loro corso verso il mare, come è detto nella Scrittura (ivi, 26): “E porrò la sua mano sul mare, e nei fiumi la sua destra.”
Cominciò
il Santo e Benedetto a pattuire con lui, quando fuggirono; gli disse: i
delitti di costoro che sono nascosti presso di te, devono farti porre
sotto un gioco di ferro, e ti faranno come al vitello, cui si abbacinano
gli occhi, e opprimeranno il tuo spirito col gioco, e pei costoro
delitti la lingua ti si attaccherà al palato. Vuoi tu ciò?
Il
Mashiach disse dinanzi al Santo e Benedetto: Padrone del mondo, forse
questo patimento durerà molti anni? Il Santo e Benedetto gli rispose:
per la tua vita e per la vita del tuo capo io ho decretato per te un
settennio. Se al tuo animo dispiace, io da ora lo tolgo via. Disse
dinanzi a lui: Padrone del mondo, con giubilo e con allegrezza del mio
cuore accetto sopra di me; a condizione che non vada perduto nemmeno uno
d'Israele. Né i vivi soltanto siano salvati ai miei giorni, ma anche
quelli che sono riposti nella polvere. E non i morti soltanto siano
salvati ai miei giorni, ma anche quelli che sono morti dai tempi del
primo Adamo fino adesso. E non questi soltanto, ma anche gli aborti
siano salvati ai miei giorni; e non gli aborti soltanto, ma anche quelli
che erano nella tua mente per essere creati, e non lo furono. Così io
sono contento, così io accetto.
Fu
detto: nel settennio in cui verrà il Figlio di David, porteranno travi
di ferro, e gliele porranno sul collo, fino a che la sua statura si
curverà. Ed egli esclamerà e piangerà, e farà giungere la sua voce
dall'alto, dicendo a Dio: Padrone del mondo, quanta deve essere la mia
forza! Quanto il mio spirito! Quanta la mia anima! Quante le mie membra!
Non sono io carne e sangue? Per quell'ora David pianse, e disse (Salmi,
XXII, 16): “Il mio vigore è arido come la creta.”
In quell'ora il Santo e Benedetto gli dirà: Efraim, Mashiach della mia
giustizia, già hai accettato fin dai sei giorni della creazione: ora il
tuo patimento sia come il mio; ché dal giorno che l'empio Nabucco venne a
distruggere la mia casa, e bruciò il mio tempio, e io dispersi i miei
figli fra le nazioni del mondo, per la tua vita, e per la vita del tuo
capo, io non entrai nella mia reggia, e se tu non lo credi, vedi la
rugiada sul mio capo, come è detto nella Scrittura (Cantica, V, 2): “Ché il mio capo è pieno di rugiada.”
In quell'ora rispose a lui: Padrone del mondo, ora si è quietata la mia
mente, il servo deve contentarsi di essere come il suo padrone.
Rabbi
Isaac diceva: l'anno, nel quale apparirà il Re Mashiach, tutti i re delle
nazioni del mondo guerreggeranno l'uno con l'altro. Il re di Persia
guerreggerà con il re di Arabia, e questi andrà a prendere consiglio da
Edom41.
E il re di Persia tornerà a distruggere tutto il mondo; e tutte le
nazioni del mondo tremeranno e resteranno confuse, e cadranno sulle loro
facce, e saranno colte da dolori, come i dolori della partoriente.
Anche i figli d'Israele tremeranno e saranno confusi, e diranno: dove
andremo? Dove andremo? E Iddio dirà loro: Figli miei, non temete; tutto
ciò che ho fatto, non l'ho fatto se non per voi. Perché temete? Non
temete, è giunto il giorno della vostra redenzione; e l'ultima
redenzione non sarà come la prima; perché nella prima aveste dopo di
essa patimenti e servitù sotto gli altri regni; ma nell'ultima non
avrete dopo di essa né patimenti né servitù.
Dissero
i nostri dottori: nel tempo che il Re Mashiach verrà, starà sul tetto del
tempio, e bandirà a Israele, e dirà: o umili, è giunto il tempo della
vostra redenzione, e se voi non credete, vedete la mia luce che
risplende sopra di voi, come è detto nella Scrittura (Isaia, LX, 1): “Sorgi, o mia luce, che venne la tua luce, e la gloria del Signore risplende sopra di te.” E solo sopra di voi risplende, come è detto nella Scrittura (ivi, 2): “Perché ecco l'oscurità copre la terra.”
In quell'ora il Santo e Benedetto farà risplendere la luce del Mashiach e
d'Israele, e tutti andranno alla loro luce, come è detto nella
Scrittura (ivi, 3): “Le genti andranno alla tua luce, e i re allo splendore del tuo lume.” E verranno a lambire la polvere di sotto i piedi del Re Mashiach, come è detto nella Scrittura (Isaia, XLIX, 23): “Lambiranno la polvere dei tuoi piedi.”
Tutti verranno e cadranno sulla loro faccia davanti il Mashiach e davanti
Israele, e diranno: saremo servi a te e ad Israele, e ognuno d'Israele
avrà duemila e ottocento servi, come è detto nella Scrittura (Zaccaria,
VIII, 23): “In
quei giorni dieci uomini di ogni linguaggio delle genti si
appiglieranno al lembo di un uomo ebreo, dicendo: andremo con voi,
perché abbiamo sentito che con voi è Iddio.”42
Dissero
i nostri dottori: i patriarchi del modo sorgeranno nel mese di Nissan, e
diranno al Mashiach: o Efraim, Mashiach della nostra giustizia, quantunque
noi siamo i tuoi padri, tu sei meglio di noi, che sopportasti i delitti
dei nostri figli, e aspri e mali eventi passarono sopra di te, come non
passarono né sugli antichi né sui moderni: fosti di riso e scherno alle
nazioni per causa d'Israele, stesti nella oscurità e nelle tenebre, i
tuoi occhi non videro luce, la tua pelle si attaccò sulle tue ossa, il
tuo corpo fu arido come legno, i tuoi occhi si oscurarono per il
digiuno, il tuo vigore s'inaridì come la creta, e tutto ciò per i
delitti dei nostri figli. Vuoi tu che i nostri figli godano di questo
bene, che Dio diffonde sopra Israele? Forse per i troppi patimenti
sofferti per loro, e per la tua prigionia la tua mente non è pacata
verso di loro. Ei risponderà: o padri del mondo, tutto ciò che ho fatto
non l'ho fatto che per voi e per i vostri figli, acciocché godano di
questo bene che Dio diffonde sopra Israele. I patriarchi del mondo
diranno: o Efraim, Mashiach della nostra giustizia, si riposi la tua
mente, come tu hai riposato la mente del tuo creatore e la nostra. Rabbi
Simeone figlio di Pazi diceva: in quell'ora il Santo e Benedetto
innalzerà il Mashiach fino agli alti cieli, e spanderà sopra di lui lo
splendore della sua gloria per causa delle nazioni del mondo, e per
causa degli empi Persiani. Gli diranno: o Efraim, Mashiach della nostra
giustizia, giudica tutti costoro, e fanne ciò che il tuo animo vuole,
perché se non fosse stata la grande mia misericordia verso di te, già ti
avrebbero distrutto dal mondo in un momento, che è detto nella
Scrittura (Geremia, XXXI, 20): “Non
è forse per me Efraim un figlio prezioso. Un fanciullo amato?... in
quanto all'averne misericordia, ne avrò misericordia, dice l'Eterno.” Perché è detto misericordia due volte?43
Misericordia, quando era chiuso in carcere, allorché ogni giorno
digrignavano i loro denti, e ammiccavano cogli occhi, e accennavano col
capo, e protendevano le loro labbra, come è detto nella scrittura
(Salmi, XXII, 8): “Tutti quelli che mi vedono, mi deridono, protendono le labbra, accennano col capo.”
Misericordia, allorché uscirà dal carcere, perché non un regno solo né
due verranno contro di lui, ma cento e quaranta regni gli si porranno
intorno. Ma il Santo e Benedetto gli dirà: o Efraim, Mashiach della mia
giustizia, non temere di loro, perché tutti questi morranno per l'alito
delle tue labbra, come è detto nella Scrittura (Isaia, XI, 4): “Coll'alito delle sue labbra farà morire l'empio.”
Subito il Santo e Benedetto farà al Mashiach sette baldacchini di pietre
preziose, di gemme e di smeraldi, e sotto ogni baldacchino scorreranno
quattro fiumi di vino, di latte, di miele e di balsamo puro. Il Santo e
Benedetto lo abbraccerà dinanzi ai giusti, e lo farà entrare sotto il
baldacchino; tutti i giusti lo vedranno, e il Santo e Benedetto dirà
loro: o giusti del mondo, ancora Efraim, ministro della mia giustizia,
non è stato ricompensato della metà delle sue sofferenze; io ho ancora
una parte che nessun occhio nel mondo ha veduto, come è detto nella
Scrittura (Isaia, LXIV, 4): “Nessun occhio, o Dio, l'ha veduta, se non te.”
In
quell'ora il Santo e Benedetto chiamerà il vento settentrionale e il
vento meridionale, e dirà loro: fate onore, e inginocchiatevi ad Efraim,
Mashiach della mia giustizia, con tutte le specie di odorosi effluvi che
sono nell'Eden, come è detto nella Scrittura (Cantica, IV, 16): “Destati, o settentrione, vieni, o mezzogiorno, spira, o mio giardino, ne stillino odori.”
Il Mashiach figlio di Giuseppe.
(Dal Talmud Babilonese Succà, 52a.)
(Zaccaria, XII, 12): “La terra farà lutto, ogni famiglia da parte, la famiglia di David da parte, e le loro donne da parte...”
Questo lutto per che cosa sarà fatto? Ne discutevano Rabbì Dossà e i
dottori: l'uno diceva per il Mashiach figlio di Giuseppe, che sarà ucciso;
e gli altri per il cattivo tentatore, che sarà ucciso. Va bene per chi
dice per l'uccisione del Mashiach figlio di Giuseppe, come è scritto (ivi,
10): “E guarderanno quello44 che avranno trafitto, e faranno per esso lutto come il lutto per unico figlio;”
ma per chi dice per l'uccisione del cattivo tentatore; se ne deve far
lutto? Anzi è da farne festa; perché piangeranno? Egli è come spiegava
Rabbi Jehudah: nel tempo avvenire il Santo e Benedetto porterà il
cattivo tentatore, e lo ucciderà in presenza dei giusti e degli empi. Ai
giusti sembrerà come un alto monte, agli empi come un filo di capello; e
gli uni e gli altri piangeranno. I giusti piangeranno e diranno: come
abbiamo potuto superare un monte alto come questo? E gli empi
piangeranno e diranno: come non abbiamo potuto superare un filo di
capello come questo? E anche il Santo e Benedetto si meraviglierà con
loro, come è detto nella Scrittura (Zaccaria, VIII, 6): “Così
dice l'Eterno degli eserciti: quando sarà meraviglia agli occhi dei
rimanenti di questo popolo in quei giorni, lo sarà anche ai miei.” Rabbi Assì diceva: il cattivo tentatore da prima apparisce come un filo di ragnatela45 e alla fine come le funi di un carro, come è detto nella Scrittura (Isaia, V, 18): “Guai a coloro che traggono il delitto colle funi della vanità, e il peccato colle corde del carro.”
Si legge nella Baraità: al Mashiach figlio di David che si mostrerà
presto nei nostri giorni, Iddio dirà: domandami qualunque cosa, e te la
concederò, come è detto nella Scrittura (Salmi, II, 8): “Domandami, e porro le genti in tuo possesso.”
E quando vedrà che il Mashiach figlio di Giuseppe sarà ucciso, dirà
innanzi a lui: Padrone del mondo, non ti chiedo che la vita. La vita?
Gli dice. Prima che tu lo dicessi, già lo aveva vaticinato per te David
tuo padre, come è detto nella Scrittura (Salmi, XXI, 5): “La vita domandò a te, gliela desti, lunghezza di giorni in eterno.”
Note
1 Nel Midrash Segreti di Rabbì Simeone figlio di Johaì (Jellinek, vol. III, pag. 82), si legge: “nel principio del settennio vi sarà pioggia;” e nella Pesiqtà Zutrata (sezione Balaq, fol. 55, ivi, pag. 441): “nel primo anno non vi saranno alimenti sufficienti.”
2 Il primo dei Midrashim sopra citati qui aggiunge: “sorgerà
una stella dal levante che avrà in cima una verga, e questa è la stella
d'Israele, come è detto nella Scrittura (Numeri, XXIV, 17): Sorgerà
una stella da Giacobbe, e se risplenderà è per il bene d'Israele, e
allora sorgerà il Mashiach Figlio di David.” La Pesiqtà legge: “sorgerà
una stella da oriente, e questa è la stella del Mashiach, e sorgerà da
levante quindici giorni, e se prolungherà è per il bene di Israele, ec.”
3
Gablan pare sia la provincia Gabalena al sud-est della Palestina, e
Ghebul è forse il Ghebal nominato nei Salmi (LXXXIII, 8) fra
l'Idumea, il paese dei Moabiti, degli Ammoniti e di Amaleq. (Vedi
Neubauer, La Géographie du Talmud, pag. 66.)
4
Questo passo scritturale serve di dimostrazione a ciò che è detto da
Rab Qatinà, perché mille anni appresso Dio valgono come un giorno: e
i mille anni, in cui il mondo rimarrà distrutto, sono il giorno in cui
Dio solo sarà eccelso. (Vedi Rashì, in questo luogo.)
5 Il Giubileo, come è noto, era un periodo di cinquant'anni (Vedi Levitico, XXV, 8 e seg.)
6
Carattere assiro (ashurith) vien chiamato nel Talmud quello comunemente
detto quadrato; perché, secondo l'opinione di alcuni, gli Ebrei non
lo usavano prima dell'esilio di Babilonia, dove lo avrebbero
appreso, ma usavano invece quello detto samaritano. Secondo un'altra
opinione, la parola ashurith vorrebbe dire bello, e allora non si
ammodernerebbe questo cangiamento nella Scrittura. La critica moderna
consuona colla prima opiione (Vedi Gesenio, G. d. Hebraischen Sprache,
cap. 41, 42, 43; Ewald, Ausfuhrliches Lehrbuch d. Hebraischen Spracke,
7a ediz. Cap. 10.)
7 Così detti metaforicamente i potenti imperi.
8 Vedi sopra, parte II, cap IX.
9
In questo, come in altri passi scritturali, traduco in modo da
accordarmi il più possibile alla interpretazione talmudica che
segue; non bado al significato vero delle parole.
10
Un tempo significa quattrocento anni, quanto fu il tempo della
schiavitù in Egitto; due tempi sarebbero quindi ottocento anni; e metà
del tempo duecento, in tutto 1400 anni. (Vedi Rishì.)
11
Il primo regno pare significhi l'esilio di Babilonia, il secondo il
dominio degli Asmonei; Ben Cozibà è il falso Mashiach chiamato ancora Bar
Cochabà vinto dall'imperatore Adriano.
12 Qui è un gioco di parole fra aspirare e spirare.
13
Con queste parole Samuele voleva dire, contro l'opinione di Rab, che
i termini della venuta del Mashiach non erano trascorsi, e quindi non
avrebbe quella ritardato.
14 Tannaim sono chiamati i dottori, che figurano nella parte più antica del Talmud detta Mishnà.
15
Traduco questo passo poco chiaro secondo l'interpretazione di Samuele
Edels (Maharshà), che mi pare più accordarsi col contesto. Le porte
saranno eguali significa che l'uscire e l'entrare sarebbe egualmente
pericoloso da ogni parte.
16 Essendo le acque basse e i fiumi come l'olio, intende il Talmud che non vi si sarebbero trovati pesci.
17 Intendi la Divinità ivi apparsa.
18 Sentì anche la voce della Divinità; ma non la vide, come vide sé stesso e Elia.
19
Questo dottore visse, secondo la leggenda, ritirato per due anni in una
grotta, insieme a suo figlio, e là ebbe dal Signore e dall'angelo Elia
rivelazione dei più reconditi misteri della fede- (Talmud Bab. Shabbath,
33b.)
20 Intendi la voce di Dio.
21
La grotta di Pameas, che in altri luoghi (Bereshith Rabbà, cap. 63)
vien detta ancora Paneas, era, secondo l'opinione dei Talmudisti, la
sorgente del Giordano. (Talmud Bab. Bechoroth, 55a; vedi Neubauer, op.
cit., pag. 30.)
22 Vedi la nota 4, a pag. 188
23 Questo è modo di dire proprio ai Talmudisti per significare che una cosa non può essere stata portata via da alcuno.
24
Rab Nahman pare che con queste parole volesse significare di discendere
dalla dinastia di David. – Vedi il Commento di Samuel Edels.
(Moharshà.)
25 Con questo nome è chiamato Rabbì Jehudah, il compilatore della Mishnà.
26 L'eretico aveva inteso che nelle parole quella gente il dottore aveva voluto significare gli eretici e gli idolatri.
27
Secondo i costumi degli Ebrei, le feste delle nozze durano per sette
giorni; un giorno di Dio equivale a mill'anni, ecco come da questo passo
scritturale il Talmud deduce che la durata dell'era messianica sia di
7000 anni.
28
La lezione più comunemente accettata del testo ebraico, come anche i
LXX, ha come le acque; e non: come i giorni. Questa seconda lezione,
che è quella del Talmud, è ancora di alcuni codici ebraici, della
siriaca Peshito e della Vulgata.
29 Dunque, si deve intendere, anche i giusti perfetti muoiono, e non pei loro peccati, ma per quello di Adamo.
30 E si deve intendere, che anche Mosè ed Aron morirono per il loro peccato, e questo viene a sostenere l'opinione di Rab Amì.
31 Il quale, se ammetteva che Mosè ed Aron avessero commesso peccato, riconosceva che gli altri quattro ne furono esenti.
32
Il testo ha haruth, che significa inciso. I rabbini leggono heruth,
libertà, per dare alla parola significato molto diverso, e trarne le
interpretazioni che seguono. Si sa che tal modo d'interpretare è, quanto
si può immaginare, di più opposto a ogni regola di esegesi. Ma anche i
dottori talmudici sapevano bene non esser questo il significato
letterale del testo, e si permettevano tali alterazioni solo per
trovare nella Scrittura un'allusione alle loro interpretazioni
anagogiche.
33 Sono i quaranta giorni, durante i quali Mosè stette sul Sinai, e intanto gli Ebrei fecero e adorarono il vitello d'oro.
34
Qui è un gioco di parole impossibile a rendersi nella traduzione,
fondato sull'ambiguo senso della radice 'Adar, che in una certa
forma significa desiderarsi, farsi raro, e in un'altra significa
ordinare, quindi ne deriva il nome 'Eder, ordine, schiera, gregge.
35
Queste parole potrebbero essere un indizio per dedurne con alquanta
probabilità il tempo, in cui questa leggenda fu scritta. Tanto più che
l'apostasia di Giuliano e il riedificarsi da lui il Tempio di
Gerusalemme poteva dare agli Ebrei qualche speranza di redenzione.
36 Qui ho tradotto più il senso che le parole del testo troppo invereconde.
37Questi sono i luoghi, dove furono confinati gli esuli del regno di Samaria. (II Re, XVII, 6.)
38 Che i soli discendenti di Mosè fossero tanto numerosi, quanto tutto il popolo ebreo, e anche più, è leggenda talmudica.
39
Altre lezioni hanno: “Questo è il Mashiach del Signore che verrà nel
tempo della fine. Il cui nome è Menahem figlio di Ammiel, e nacque nei
giorni di David re d’Israele, e lo portò via il vento, e lo nascose
qua fino al tempo della fine.” (Cf. innanzi il n° 7.)
40 Cf. Midrash Echà, I, 16, dove lo stesso fatto è narrato con alcune insignificanti diversità di lezione.
41
Così legge l'edizione della Pesiqtà, mentre nel Jalqut invece del nome
Edom abbiamo un pronome, che non s'intende a chi possa riferirsi.
42
I dieci uomini divengono 2800, secondo il seguente calcolo. Le nazioni,
secondo la tradizione ebraica, sono settanta; dieci di ognuna formano
700, settecento per ognuno dei quattro lembi del manto formano 2800.
(Vedi Rushì, nel suo commento a questo loco di Zaccaria)
43
Il modo ebraico di unire l'infinito al finito dei verbi offre spesso
occasione nella letteratura rabbinica a interpretazioni ingegnose,
quantunque contrarie a ogni regola di grammatica e all'indole della
lingua.
44
A pag. 109 ho tradotto questo versetto della Scrittura seguendo altra
lezione; qui devo conformarmi a quella adottata dal Talmud.
45 Altri leggono di spola. (Vedi Rabbinovicz, Variae Lectiones in Misham et Talmud Babylonicum, parte III, Succà, pag. 167.)